sabato 17 marzo 2012





Questo blog e’ l’unica parte sopravissuta di tre siti interconnessi, nati nel Marzo 2012 con il solo scopo di permettere il ricordo di Claudio Franceschelli, il bimbo gettato nel fiume Tevere, dal Padre, la mattina del 4 Febbraio 2012.

Due ragazzi di citta’ diverse, si conobbero casualmente sulla rete e mossi da autentica umana compassione decisero di realizzare un ricordo per Claudio: Un sito internet!

Chiedemmo il permesso di realizzarlo alla famiglia materna del bambino, attraverso il legale Germano Paolini e non altrie loro acconsentirono. Gia’ dai primi giorni dalla nascita del sito, la pieta’ popolare si manifestava attraverso questo blog, che senza filtro alcuno, consentiva, anche in forma anonima, di scrivere messaggi di ogni genere. Siccome Claudio risultava ancora disperso nel fiume Tevere, emergeva l’esigenza, da parte di chi scriveva, di sollecitare una ripresa delle ricerche del corpo bambino.
Uniti alle tante persone che partecipavano a questo blog, incominciammo insieme a tanti, ad interagire con le istituzioni, per promuovere nuove ricerche di Claudio. Con un grande slancio d’amore verso questo Angelo, scrivevamo lettere a quotidiani, associazioni ed istituzioni fino ad approdare all’Ufficio Persone Scomparse del Ministero dell’Interno. Questa nostra azione strappo’ la promessa, da parte del prefetto Michele Penta, capo di gabinetto di quella istituzione, di riavviare massivamente le ricerche del piccolo nel fiume.

Il giorno 29 Marzo, Claudio si e’ fatto ritrovare, prima della ripresa di quelle ricerche, presso il circolo nautico “i tre nodi”.



Tutti noi, insieme, abbiamo dimostrato di amare Claudio come un figlio. Abbiamo dimostrato cosa significa solidarieta’ disinteressata alla famiglia materna del bambino; abbiamo dimostrato che qualunque azione e’ possibile se esiste la buona volonta’, la tenacia, il sacrificio fatto esclusivamente per amore e senza secondi fini, anche se qualcuno ha sostenuto e forse sostiene ancora il contrario.



Sono racchiusi nelle pagine di questo blog piu’ di tremila messaggi e ce ne sarebbero tanti altri, ma per ragioni di buon senso, i due siti collegati a questo blog sono stati eliminati dalla rete mentre a perenne ricordo vive solo questo blog, definitivamente bloccato.
Quando da un certo punto in poi un blog o un sito internet puo’ dare l’impressione di ostacolare l’azione per la quale era nato o peggio ancora, rubare il “palcoscenico”, nel tentativo di speculare sulla disgrazia avvenuta ad un infante, diventa necessario e doveroso interrompere quanto realizzato.

Oggi per Claudio ci sono un’ associazione e due nuovi siti direttamente riconducibili alla famiglia materna del bimbo. Personalmente, sono felice di questo, perche’ chi scrive, al di la’ del suo contributo dato, non aveva, non ha e non ha mai ritenuto di avere i titoli per proseguire il ricordo di Claudio.


Chiunque pratica un’opera di solidarieta’ sincera, disinteressata, va sempre ringraziato e mai infangato, sbeffeggiato, sminuito, accusato ingiustamente sulla base di futili ed inesistenti motivi.